Potrebbe non essere molto importante, ma è indicativo della scarsa conoscenza delle questioni europee da parte del mondo dei media (e di conseguenza dell’opinione pubblica).Â
 Molti articoli, tra cui anche alcuni prestigiosi giornali , indicano che l’elezione del Presidente del Consiglio Europeo avviene con decisioni a maggioranza qualificata. Lo stesso vale per la nomina del candidato alla presidenza della Commissione e per l’elezione dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, giusto, ma poi aggiungono che ciò significa il voto favorevole del 55% degli Stati membri, corrispondenti almeno al 65% della popolazione dell’Unione. Ciò equivale a 15 Stati membri (senza prendere in considerazione il fattore popolazione).Â
È sbagliato!Â
Questo tipo di maggioranza qualificata è richiesta quando il Consiglio o il Consiglio europeo decide su proposta della Commissione. Ma in questo caso non c’è alcuna proposta da parte della Commissione. Sono gli stessi Stati membri a proporre i nomi alle candidature. In questi casi, quando la decisione non è presa sulla base di una proposta della Commissione, la maggioranza qualificata richiede il voto favorevole del 72% degli Stati membri, che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Unione. Ciò significa 20 Stati membri (una bella differenza rispetto a 15). Risulta dall’art. 15, comma 6, TUE e dall’art. 235, comma 1, TFUE, che prevede l’applicazione dell’art. 16, paragrafo 4, TUE e 238, paragrafo 2, TFUE alla procedura decisionale del Consiglio europeo.Â
È già abbastanza grave quando tali errori possono essere letti su giornali prestigiosi. Ma è molto peggio quando l’errore si trova sul sito stesso della Commissione europea, che funge da guida per gran parte della stampa e per i cittadini.Â